Hanno partecipato in circa duecento, domenica pomeriggio, alla Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata nelle singole diocesi e collocata da quest’anno nella solennità di Cristo Re. Piccoli gruppi, provenienti da tanti luoghi diversi della diocesi, molti accompagnati dai loro sacerdoti, si sono ritrovati nell’auditorium di Spazio Reale per vivere insieme un momento di festa, per dare un segno di speranza, in questo tempo così difficile.
L’evento organizzato dall’equipe di pastorale giovanile con la collaborazione di alcuni membri della consulta e il coinvolgimento di diversi altri giovani fiorentini ha voluto riconvocare i giovani insieme, in presenza, per vivere insieme le parole che Papa Francesco ha scelto come tema di questa XXXVI GMG: “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto” (cfr At 26,16).
Un pomeriggio che ha visto alternarsi sul palcoscenico dell’auditorium testimonianze, musica, teatro, animazione e preghiera. Fra Alessandro e Paolo, conduttori esplosivi, hanno accompagnato i giovani attraverso un viaggio ricco di senso e pieno di incontri: la musica dei Sounds Go(o)d, del giovane cantautore emergente Emanuele Conte, i canti e le coreografie dei Giovani per un Mondo Unito, lo sketch sulla vita di San Paolo di Enrico & Paolo, la luminosa coreografia di Gabriel, le testimonianze dei giovani Manuele e Lia, di don Renato Barbieri, di suor. Paola Agnese hanno reso vive le parole rivolte da Papa Francesco a tutti i giovani: “Coraggio…alzatevi! Quando un giovane si alza – pieno di gioia e di speranza – tutto il mondo si risolleva”.
Tutto questo alla presenza dell’Arcivescovo Giuseppe Betori, che è stato accanto a loro ed ha vissuto un momento di dialogo e di confronto rispondendo ad alcune domande su esperienza personale di luce e cecità (per dirla con S. Paolo); Chiesa, futuro e mondo del lavoro; testimonianza cristiana in questo presente così incerto e chiuso alla dimensione della fede, e concludendo con un appello ai giovani: “Quello che mi sento di dirvi è di non essere presenze omologate e di avere il coraggio di essere “controcorrente” nel modo di vivere, in modo particolare quando si tratta di testimoniare la vostra fede e ciò in cui credete!”.
“Era la prima volta che partecipavo – racconta Angela, 18 anni ancora da compiere – e la cosa che mi ha colpito di più è stata l’entusiasmo dei ragazzi nel fare le cose, il frutto di un impegno che va avanti da tempo, con frequenza e decisione, e che ha permesso di unire insieme momenti di divertimento e di preghiera cercando di coinvolgere giovani di tutte le età”. “Personalmente – ha detto invece Stefania, ventinovenne – sono rimasta colpita dalla testimonianza di suor Paola, dal modo in cui è riuscita a “trasformare” la propria esperienza di sofferenza in vita nuova, accogliendo la Parola di Dio”. “Abbiamo ascoltato parole profondissime che ci hanno colpito diritti al cuore – dice la giovane Mariam e molto belle sono state le parole che Marta ha voluto condividere sul sito diocesano della pastorale giovanile: “Questi interventi commoventi mi hanno fatto capire che nonostante le difficoltà che incontriamo tutti i giorni, noi tutti possiamo trovare la forza che ci serve in Gesù, che ci può portare alla rinascita tanto attesa nella nostra vita”. Insomma, l’entusiasmo per la giornata vissuta è stato davvero contagioso, una piccola scintilla di speranza nel cuore di molti.