STIL CARITAS IN A DAY

Riflettere insieme su come prenderci cura dell’altro attraverso la tutela della nostra Casa comune.

                                

 

 

 

La Caritas diocesana di Firenze si propone di portare un po’ del suo stile nelle realtà dei centri estivi parrocchiali presenti sul territorio attraverso il progetto “Stil Caritas in a day”.
Il motivo di questo è la “prevalente funzione pedagogica” che ci spinge a farci interpreti dei cambiamenti che quotidianamente osserviamo nel mondo, perché sentiamo nostra la responsabilità di fornire alle future generazioni gli strumenti efficaci per la comprensione e la decodificazione della realtà affrontando temi come l’accoglienza, la multiculturalità, l’utilizzo delle risorse mondiali e la riflessione sugli stili di vita.

Perciò, per il terzo anno consecutivo, Young Caritas (il settore giovanile della Caritas diocesana fiorentina) si propone di trascorrere una giornata con i centri estivi parrocchiali per riflettere insieme ai ragazzi sulla Laudato sì. L’Enciclica di Papa Francesco è rivolta a tutti, perché l’umanità sia consapevole che “è fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura.”(LS, 139).”(LS, 139). Il Papa ci invita a cambiare rotta: a impegnarci alla salvaguardia dell’ambiente, la nostra Casa comune. Partendo dal principio che «tutto è connesso» se ne deduce che la natura non può essere considerata «come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati. » (LS, 139).

L’obiettivo è creare momenti di riflessione con i ragazzi, attraverso laboratori e attività interattive che li rendano protagonisti dell’esperienza, per pensare insieme a loro a stili di vita alternativi che superino la logica dell’individualismo e si prendano cura dell’altro anche attraverso la salvaguardia della Casa comune. Cambiare è possibile, ma per farlo non dobbiamo dimenticarci che “tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati abbiamo bisogno gli uni degli altri” (LS,42)